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- Musica e musicisti in Italia -

 

Continuiamo a ricevere, quotidianamente, curriculum da parte di musicisti professionisti che, con l’aiuto dei motori di ricerca disponibili su Internet, si imbattono nel sito dell’Associazione ProMusica. Siamo costretti a ringraziare per la disponibilità declinando gentilmente l’offerta in quanto non siamo in grado di accogliere le numerose offerte di prestazioni professionali (spesso di elevato livello, sulla base dei c.v. forniti) o di concerti (altrettanto spesso con programmi interessanti ed originali).

Queste continue richieste ci lusingano ma, al tempo stesso, ci inducono a riflettere.

Considerando che queste richieste ci arrivano, per la maggior parte, dai luoghi più disparati d’Italia, è del tutto evidente che questi musicisti in cerca di lavoro non disdegnerebbero il trasferimento, evidenziando una profonda crisi riguardante le opportunità professionali. Crisi che - solo per fare un esempio - può essere ascritta alla chiusura di molte orchestre.

L’errore strutturale che è alla base di questo annaspare del settore risiede - secondo noi - nelle scelte strategiche effettuate nel nostro Paese negli ultimi decenni. Ci riferiamo allo scellerato errore di chi ha sottovalutato (per essere generosi) l’arte e la cultura come tassello fondamentale per la crescita, intellettuale prima ed economica poi, di una Nazione intera.

Purtroppo, nonostante questo sia ormai un allarme condiviso, non si notano inversioni di tendenza significative tali da portare ad essere ottimisti. Si continua a valorizzare il peso di un impresa nel campo dell’arte soltanto in base al ritorno economico immediato che ne deriva, senza innescare quel circolo virtuoso fatto di utenti esperti, educati alla fruizione del prodotto artistico, non necessariamente redditizio: cittadini culturalmente consapevoli.

Apparentemente l’Italia è l’unico Paese al mondo a non capire che il suo futuro e la sua qualità della vita sono legati indissolubilmente al prezioso patrimonio artistico che possiede ed alla formazione culturale delle persone, ostinandosi a competere nella classifica delle potenze industriali mondiali, in balìa di freddi contabili senza lungimiranza.

Ci auguriamo che tutti coloro i quali - come noi - operano sul campo, non vengano lasciati da soli, ma possano essere inseriti in un sistema a carattere generale, attraverso il quale si possa fornire un contributo concreto alla crescita delle persone ed allo sviluppo economico del nostro Paese: l’Associazione ProMusica, con la sua Orchestra Sinfonica e le numerose formazioni cameristiche che ne sono scaturite in questi (faticosi) anni di attività, sono nate per questo.

© Cosimo L.