DUO

DUO
Franz DANZI (1763-1826)
Jean-Louis DUPORT (1749-1819)
Luigi Maurizio TEDESCHI (1867-1944)
Claude DEBUSSY (1862-1918)
Giuseppe VALENTINI (1681-1753)
Marcel TOURNIER (1879-1951)
Violoncello e Arpa
Francesco MOLINO (1768-1847)
Notturno op. 38 n. 2 in Re magg
Niccolò PAGANINI (1782-1840)
Sonata concertata
Mauro GIULIANI (1781-1829)
Gran duo concertante op. 85 in La magg
Enrique GRANADOS (1867-1916)
Due danze spagnole:
- Oriental
Andalusa
Violino e Chitarra Il "bel canto" del Mediterraneo per violino e chitarra. Dall’Italia di Molino, Giuliani e Paganini alla Spagna di Granados.
Questo programma spazia dalla musica da salotto dell’Ottocento Classico ai confini con il Romanticismo, ad un "affaccio" sulla Spagna di fine Ottocento e primo Novecento con le meravigliose e folkloristiche danze di Enrique Granados.
Nel Notturno n. 2 in Re maggiore, il compositore (violinista e chitarrista) Francesco Molino traccia un dipinto delicato e nobile in pieno stile classico nella prima parte del brano, che diviene un frizzante allegretto nel secondo movimento. Il solare bel canto tutto italiano, farcito di variazioni di bravura e virtuosismo sia per la chitarra che per il violino della Sonata op. 85 in La maggiore di Mauro Giuliani "Gran duo concertante", si accosta all’inequivocabile slancio melodico della "Sonata Concertata" di Niccoló Paganini. Qui non solo il Genio violinista noto al mondo, ma anche il profondo conoscitore della più popolaresca chitarra, è tra i primi a "far cantare" ed elevare questo strumento in un dialogo serrato di un contrappunto sempre cantabile all’immortale violino. Lo sguardo si apre poi decisamente sulla parte baciata dal sole iberico del Mediterraneo, con le due splendide Danze, tra le più rappresentative delle 12 Danze per pianoforte di Enrique Granados, Oriental e Andalusa. Qui il canto jondo, i melismi, il cromatismo, contribuiscono a creare un lirismo tutto spagnolo, che ha contribuito a fare di Granados uno dei più importanti esponenti della Scuola nazionale iberica.
Ludwig van BEETHOVEN (1770-1827)
Sonata n. 1 in Re maggiore
César FRANCK
Sonata in La maggiore
Violino e Pianoforte Il giovane Ludwig e il Cesar maturo: il carattere e l'introspezione
Niccolò PAGANINI (1782-1840)
Sonata n. 1 per violino e chitarra op. 64
Cantabile op. 17
Sonata Concertata per violino e chitarra op. 6
Astor PIAZZOLLA (1921-1992
L'Histoire du Tango
Violino e Chitarra Piazzolla e Paganini: un dialogo tra due Mondi.
Il programma presenta due capisaldi della storia della musica.
Il primo, Niccoló Paganini, il genio virtuoso del violino ma anche della cantabilità tutta italiana. Del compositore genovese si propongono alcuni capolavori per violino e chitarra: la Sonata Concertata, in cui la chitarra e il violino dialogano "alla pari" proponendo temi di sublime cantabilità in un contrappunto costante in cui entrambi gli strumenti riescono ad emergere gentilmente, senza mai imporsi l’uno sull’altro. Il Cantabile, capolavoro di "bel canto" violinistico in cui la chitarra accompagna e puntella, dolcemente, i profondi e dolcissimi temi. La Sonata n. 1 dal Centone di Sonate per violino e chitarra, in cui il piglio del violino e l’accompagnamento virtuoso della chitarra lasciano posto a temi variati e rondó cantabili.
Si cambia mondo con Astor Piazzolla, il re indiscusso del tango argentino in chiave "colta". Il duo violino e chitarra riesce ad esprimere al meglio nella celebre Histoir du tango, i contrasti, il ritmo, ma anche la profonda e dolce cantabilità, spesso permeata di dolce malinconia del tango. Un viaggio attraverso locali notturni, caffè, postriboli e locali di una Buenos Aires ricca di contraddizioni e bellezza, dolce e amaro, cantati dal violino e dalla chitarra in un percorso ricco di emozione.
La musica delle strade di New Orleans
WALK THROUGH THE STREETS OF THE CITY
La vita di tutti I giorni: il funerale di New Orleans
JUST A CLOSER WALK WITH THEE
Tutto è nato dal blues…
BLUES” INVENTED RIGHT NOW
Il jazz si balla!!
RUNNING WILD
L’epoca del Duca
DON’T GET AROUND MUCH ANYMORE
Le grandi big band: Stan Kenton
HERE’S THAT RAINY DAY
I musicisti si arrabbiano! Charlie Parker e il bebop
ORNITHOLOGY
… nella west coast invece sono più tranquilli: Chet Baker e il cool jazz
LOOKING FOR THE SILVER LINING
…. e all’improvviso arriva il genio: Miles Davis
FOUR
Gli autori immortali del jazz moderno: Thelonious Monk
ROUND MIDNIGHT
Anni ’60 e ’70: tutto cambia… Herbie Hancock e gli altri
CANTALOUPE ISLAND
“Duo Swing Faces”
tromba e pianoforte
Johannes BRAHMS
Sonata in Fa maggiore op. 99
Allegro vivace, Adagio affettuoso, Allegro passionato, Allegro molto
Frederick CHOPIN
Sonata in Sol minore op. 65
Allegro moderato, Scherzo, Largo, Finale Allegro
Violoncello e Pianoforte
Due grandi Sonate romantiche
Ludwig van BEETHOVEN (1770-1827)
12 variazioni su tema di Handel R. Schumann Adagio e Allegro op. 70
R. Strauss
Sonata in Fa op. 6
Violoncello e Pianoforte
Ludwig van BEETHOVEN (1770-1827)
6 Variazioni su un tema dal Flauto magico di W. A. Mozart
J. Bragato
Milontan
A. Piazzolla
La muerte de l’Angel
F. Mendelssohn
Sonata in Re maggiore op. 58
Violoncello e Pianoforte
TRIO
Johann Joachim QUANTZ (1697-1773)
Trio in Do min
Georg Philipp TELEMANN (1681-1767)
Trio in Re min
Baldassarre GALUPPI (1706-1785)
Sonata in Sol magg
Antonio LOTTI (1667-1749)
Trio in La magg (flauto, oboe d’amore e fagotto)
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Sonata in Sol min
Flauto, Oboe, Fagotto
“Musiche senza tempo”
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerto in Sol min per Flauto, Oboe e Fagotto RV 103 F. XII n° 4
Allegro ma cantabile, Largo, Allegro non molto
Georg Philipp TELEMANN (1681-1767)
Trio in Re minore
Andante, Vivace, Adagio, Allegro
Franz Josef HAYDN (1732-1809)
London Trio n° 1 HOB IV
Allegro moderato, Andante, Vivace
Astor PIAZZOLLA (1921-1992)
- Oblivion
- Libertango
Scott JOPLIN (1868-1917)
- A Breeze from Alabama
- The Entertainer
Nicola PIOVANI (1946)
Smile (da "La vita è bella")
Claude DEBUSSY (1862-1918)
Piccolo negro
"Woodwind Trio"
Flauto, Oboe, Fagotto
Il Trio di Legni “ProMusica” vanta una lunga collaborazione concertistica, grazie anche al comune ruolo di “prime parti” che i componenti ricoprono nell’Orchestra Sinfonica dell’Associazione Musicale “ProMusica”.
Il programma offre un’ampia carrellata storica di stili e forme compositive, dalla tipica Trio Sonata Barocca per due voci e basso (Vivaldi e Telemann), al Classicismo del Trio per Voci Concertanti (Haydn), per giungere ad espressioni artistiche proprie del nostro tempo rese immortali dal cinema (Piovani), non trascurando la vivacità del ritmo sincopato (Joplin) e l’intensità malinconica della musica sud-americana (Piazzolla).
[arrangiamenti dei brani moderni a cura di Silvano Scanziani]
Georg Friedrich FUCHS (1752-1821)
Trio n° 2 op. 1 (1790 ca)
Luigi PICCHIANTI (1786-1864)
Trio in Fa maggiore (1826 ca)
Kaspar KUMMER (1795-1870)
Trio in Fa maggiore op. 32 (1827)
Flauto, Clarinetto, Fagotto
Un programma vario ed estremamente piacevole. Si passa dal classicismo post mozartiano di Fuchs, all’interessante brano dell’italiano e fiorentino Picchianti (e soprattutto raro, considerando il decadimento della musica cameristica in ambito italiano a causa dell’avvento “invadente” del bel canto) alle armonie ardite e spesso geniali del flautista Kummer.
Franz Joseph HAYDN (1732-1809)
Divertimenti per flauto violino violoncello Hob IV
- London Trio Hob IV:1 in Do Maggiore
Allegro moderato - Andante - Finale: Vivace
- Divertimento Hob IV:11 in Re Maggiore
Allegro moderato - Adagio - Vivace
- London Trio Hob IV:2 in Sol Maggiore
Andante - Allegro
- London Trio Hob IV:4 in Sol Maggiore
Allegro
- Divertimento Hob IV:6 in Re Maggiore
Adagio cantabile - Allegro – Tempo di menuetto
- London Trio Hob IV:3 in Sol Maggiore
Spiritoso - Andante - Allegro
Flauto, Violino, Violoncello
Ludwig van BEETHOVEN (1770-1827)
Sonata n. 9 op. 47 “A Kreutzer”
(vl/pf)
Ludwig van BEETHOVEN (1770-1827)
Trio n. 3 op. 1
(vl/vlo/pf)
Pianoforte, Violino, Violoncello
Il giovane Beethoven lanciava nel futuro il suo genio musicale esplorando mondi sconosciuti nel trio op.1 il grande Haydn giudicò "troppo innovativo per per gli ascoltatori di oggi". Lo stesso Beethoven, infatti non mancò di farne una trascrizione in tarda età (op.103) per quintetto d'archi con la quale ne sanciva l'importanza e la dirompente drammaticità.La sonata "A Kreutzer" è una delle composizioni più vaste ed impegnative che siano mai state concepite per il violino: l'arditezza tecnico inaudita per il tempo e la pregnanza dei contenuti espressivi ne fa un assoluto capolavoro che costituisce un impegnativo banco di prova per qualsiasi pianista e qualsiasi violinista.
Georg Philipp TELEMANN (1681-1767)
Sonata in mi minore da "Essercizi Musici" (1720) trascritta per Fagotto dall'originale per Viola da gamba
Cantabile, Allegro, Recitativo e Arioso, Vivace
Louis-Claude DAQUIN
Danze dalla Premiere suite: La Guittare Les Vents en couroux dalla Troisieme suite Le Coucou
Jean BARRIÈRE
Sonata I du 1er livre (1773) pour le violoncelle avec le basse continue
Adagio, Allegro, Adagio-Andante-Adagio, Allegro
Johann Sebastian BACH
Partita BWV 1013 trascritta per violoncello dall'originale per flauto
Allemande, Courante, Sarabande, Bourrèe anglaise
Wolfgang Amadeus MOZART (1756-1791)
Sonata per Fagotto e Violoncello KV 292
Allegro, Andante, Rondò-allegro
Jean BARRIÈRE
Sonata II en trio du 3me livre
Adagio, Allegro, Aria-largo, Giga
“I Bassi Riuniti”
Violoncello, Fagotto, Clavicembalo
Tre musicisti poliedrici, sempre attenti alla cura dell’espressione, sempre rigorosa ed elegante. Questa formazione è una formazione originale che spicca nel panorama musicale nazionale. Pur privilegiando lo studio e l’esecuzione di un repertorio basato su edizioni originali, il trio non si limita al già sentito ed al già visto affrontando con versatilità trascrizioni di vario genere, sperimentando quando necessario.
George Philipp TELEMANN (1681-1767)
- Sonata in La maggiore per violino e basso
continuo da “Essercizii Musici”
Dolce, Allegro, Grave, Allegro
- Sonata 12 a tre per violino, cembalo concertante e basso da “Essercizii Musici”
Largo, Vivace, Mesto, Vivace
- Sonata in Do minore per fagotto e basso continuo
Triste, Allegro, Andante
- Sonata 10 a tre per violino, fagotto concertante e basso continuo da “Essercizii Musici”
Dolce, Presto, Pastorale, Vivace

Jean-Philippe RAMEAU (1683-1764)
III Concerto per cembalo, violino e basso continuo
La Poplinière
La Timide
Rondeau Gracieux
Premier Tambourin
Deuxieme Tambourin en rondeau

**oppure**

Georg Philipp TELEMANN (1681-1767)
Trio n° 10 in Re maggiore per violino, fagotto e continuo da "Essercizii Musici"
Dolce, Presto, Pastorale, Vivace
Fantasia in Re maggiore per clavicembalo solo
Sonata in Do minore per fagotto e continuo
Triste, Allegro, Andante
Trio n° 12 in Mi bemolle maggiore per violino, cembalo obbligato e continuo da "Essercizii Musici"
Largo, Vivace, Mesto, Vivace
Fantasia in Mi bemolle per clavicembalo solo
Sonata in La maggiore per violino, e basso continuo da "Essercizii Musici"
Dolce, Allegro, Grave, Allegro

**oppure**

Jean M. LECLAIR (1697 - 1764)
Sonata in La min op. 5 n. 7
Largo, Allegro, Adagio, Tempo di Gavotta (Allegro)
François COUPERIN (1668 - 1733)
Concerto VI in Si b Magg
Gravement et mésuré, Allemande à 4 temps
legers, 
Sarabande, Air de Diable, Sicilienne
François COUPERIN
Quinziéme ordre
- La Régente ou la Minerve
- Le Dodo ou L’amour au Berceau
- L’Evaporée
- Muséte de Choisi
- Muséte de Taverni
- La Douce, et Piquante
- Les Vergers Fleüris
- La Princesse de Chabeüil ou La Muse de Monaco
Jean-Philippe RAMEAU (1683 - 1764)
Troisième concert da Pieces de clavecin en concerts
- La Poplinière
- La Timide
- Tambourins I et II

“Trio Gauss”
Violino, Fagotto, Clavicembalo
Violino, fagotto e clavicembalo compongono questo Trio che nasce dall’incontro di tre musicisti dalle consolidate esperienze artistiche e che, da oltre dieci anni, contribuiscono al più ampio progetto di divulgazione musicale - della musica classica in generale e di quella barocca in particolare - sotto l’egida dell’Associazione ProMusica.
Per questo Trio è stato scelto il nome di un famoso matematico, astronomo e fisico tedesco, Carl Friedrich Gauss, contemporaneo di Telemann e come lui talentuoso autodidatta, poliedrico, intraprendente, studioso appassionato.
Così come poliedrici sono i nostri tre musicisti, sempre attenti alla cura dell’espressione, sempre rigorosa ed elegante. Questa formazione è ormai divenuta una realtà consolidata nel panorama musicale nazionale esibendosi in prestigiose stagioni cameristiche. Pur privilegiando lo studio e l’esecuzione di un repertorio basato su edizioni originali, il trio non si limita al già sentito ed al già visto affrontando con versatilità trascrizioni di vario genere, sperimentando quando necessario.
Ha così raccolto il consenso della critica ed il plauso del pubblico che, tra l'altro, lo ha visto esibirsi nella suggestiva cornice della Sacrestia Monumentale della Chiesa di San Marco, in cui ancora aleggia l’eco del passaggio di mostri sacri del passato (Mozart, Verdi) e di grandi musicisti del presente.
Scorrendo il catalogo delle composizioni di Georg Philipp Telemann si è assaliti da un certo sgomento dovuto all’immensità del lavoro di quest’uomo. Chi, poi, ha la fortuna di poter suonare le sue musiche, allo sgomento aggiunge l’ammirazione.
Nel concerto di oggi vengono tra l’altro proposte quattro sonate del Maestro Telemann, tre delle quali (quella per violino, quella per violino e cembalo concertante e basso, quella per violino fagotto e basso continuo) appartengono agli “Essercizii Musici ovvero Dodeci Soli e Dodeci Trii a diversi stromenti” pubblicati a Londra nel 1739-40. Questa raccolta, formata da 24 composizioni, è una piccola e preziosa goccia nel mare magnum della produzione di questo grande musicista e mette in luce le sue peculiari caratteristiche: la facilità dell’invenzione e il profondo e divertito piacere che questa invenzione procura al compositore, all’esecutore e, ci auguriamo, al pubblico.
“Latinoamericana - Notas de Viaje”
Musiche popolari argentine e brasiliane
Un’immersione totale nelle atmosfere e nei ritmi del Sud America con composizioni di:
M. Pujol, J. Lacalle, H. Villa-Lobos, C. Machado, L. Bonfa, Pixinguinha, S. de Iradier, M. Mores, H. Stamponi, A. Piazzolla
"Trio Contrasti"
Clarinetto, Chitarra, Contrabbasso
(registrazione video https://youtu.be/eSdTywkebtQ)
Astor PIAZZOLLA (1921-1992) - trascr. “La Sonrisa”
- Libertango
- Oblivion
Carlos GARDEL (1890-1935) - trascr. Ciro Fiorentino
- Volver
- Mi Buenos Aires querido
Ciro FIORENTINO (1957)
- Dolente
- Angel
Maximo Diego PUJOL (1957)
- Tango, Milonga y Final (per 2 chitarre)
   - Tango de Abril
   - Milonga de Junio
   - Final Feliz
- Dos Aires Candomberos
   - Nubes de Buenos Aires
   - Candombe de los Buenos Tiempos
- Tangondó - trascr. “La Sonrisa”
- Fin de Siglo - trascr. “La Sonrisa”
   - Andante tranquillo
   - Allegro
"La Sonrisa"
Flauto e 2 chitarre
Una Musica per più Passioni - da Gardel a Pujol, con Piazzolla e qualche sorpresa!

Utilizzando lavori in parte originali e in parte risultanti da proprie trascrizioni, il Trio propone un percorso attraverso quel passionale stile argentino che, partendo dalla tradizione del tango e dai contatti con altre culture musicali, si caratterizza per vivacità e ricchezza, sempre intriso di folclore e classicismo. Ciò consente al Trio di sviluppare, con una particolare visione, a volte ironica altre più sentimentale, un viaggio nel mondo dei “Tangos” argentini svelandone tutti gli aspetti più profondi e raffinati.

Il Trio La Sonrisa nasce da un lungo sodalizio didattico ed artistico, favorito da alcuni anni di lavoro presso la stessa scuola, che ha portato i tre interpreti a collaborare in numerose iniziative. Sulla base di una comune sensibilità ed attenzione alla musica argentina ed alle sue peculiarità, è nata l’intenzione di presentare, con questo insolito organico, lavori di diversi autori di quella tradizione o ad essa ispirati con una particolare attenzione alle opere di Carlos Gardel (a cui il trio è dedicato) ed a Maximo Diego Pujol.

Tango, Milonga, Candombe… e un po’ Swing!

Un homenaje al Tanguero - concerto monografico dedicato a Máximo Diego Pujol

Compositori argentini del '900 Viaggio parallelo nei mondi di Piazzolla e Pujol

Passione argentina

L'organo nella Musica da Camera
Johann Sebastian BACH (1685-1750)
Trio Sonata in Do Magg n° 5 - BWV529
Sei Corali:
Wer nur den lieben Gott, läst walten - BWV691
Wer nur den liebe Gott, last walten - BWV647
Wo soll ich fliehen - BWV646
Kommst du nun, Jesu - BWV650
Wachet auf, ruft uns die Stimme - BWV645
Herr Jesu Christ, dich zu uns wend - BWV655
Trio Sonata in Sol Mag. n° 6 - BWV530
Fuga in Sol min - BWV578
Fuga in Sol Magg - BWV577
Organo, Violoncello, Fagotto Martin Lutero nel suo intento di permettere ai fedeli una partecipazione più diretta alla sfera religiosa, non mediata dai ministri del culto, operò una rivoluzione straordinaria nel mondo tedesco con ripercussioni sulla vita religiosa, culturale, sociale, sicuramente inaspettata per potenza e radicalità. Nella sua convinzione che i fedeli dovessero partecipare consapevolmente alla liturgia, non solo in un tempio ma anche nelle mura domestiche, pretese che tutti fossero istruiti nella lettura, per poter leggere la Bibbia anche in famiglia. Al pari di questo, ritenne che la musica, meravigliosa creazione e un dono di Dio, con il suo potere educativo ed etico, dovesse poter essere compresa e soprattutto praticata da ogni fedele: tutti insomma dovevano saper cantare. Questa nuova prospettiva, questa rivoluzione “copernicana” di Lutero, esercitò mutamenti talmente profondi che il mondo tedesco del 16° secolo si elevò a società colta e culla della filosofia per i secoli a venire. Nel suo minuzioso intento di permettere a tutti di accedere al canto liturgico, Lutero operò una sistematica semplificazione del gregoriano, perché in chiesa come nelle case, e non più solo nei conventi, l’uomo comune potesse elevarsi a Dio. La stampa musicale, ormai diffusa, permise la pubblicazione di opere che entrarono nelle case della borghesia luterana. Quello che prima si cantava in chiesa, varca le soglie delle case comuni. La figura di Bach, Cantor a Lipsia ma anche personaggio importante della municipalità della sua città, incarna proprio la figura di questo nuovo musicista legato alla Chiesa nelle sue composizioni, ma anche uomo ben radicato e impegnato nelle mansioni cittadine. Con questo programma entriamo in casa Bach, proponendo quello che vi poteva normalmente accadere abitualmente. Ovvero offriamo un programma tratto dal repertorio organistico, e quindi legato solitamente alle esecuzioni sugli organi da chiesa, ma riportato e ripensato nell’intimità delle mura domestiche di una casa in cui devozione, musica, quotidianità, erano davvero compenetrate l’una all’altra senza soluzione di continuità e senza vera dipendenza gerarchica l’una dall’altra, ma sempre al servizio di una concezione religiosa della vita al servizio di Dio.
Wolfgang Amadeus MOZART (1756-1791)
Sonata per violino e piano in Sol magg KV 301

Trio per fortepiano e archi in Sol magg JKV 564
Trio per fortepiano e archi in Re min (arr. M. Stadler) K442
Violino, Violoncello, Fortepiano
QUARTETTO
Un programma estremamente vario e modulabile che può comprendere brani classici a partire dal '700, suite di arie e danze barocche fino ad arrivare a brani del repertorio moderno con incursioni ragtime e jazz.
Mozart, Rossini e Debussy, ma anche Scott Joplin, Glenn Miller e John Lennon.
"Quartetto La Phenix"
(quartetto di fagotti)
Una formazione decisamente inusuale ma con un programma vario e di grande effetto nel quale il fagotto – strumento per alcuni misterioso – può sfoggiare tutta la sua varietà timbrica, umoristica e virtuosistica.

Alla letteratura specifica per questo originale quartetto, vengono affiancati arrangiamenti e trascrizioni che impreziosiscono il programma con pagine di varia origine. Il “Largo al Factotum”, la celebre cavatina da "Il Barbiere di Siviglia" di Rossini, fa così da preludio a pagine accostate seguendo il gusto della fantasia e dell'invenzione: “Il piccolo negro” di Debussy, “The Enterteiner” di Scott Joplin e persino “In the mood” di Glenn Miller e “Yesterdey” di John Lennon. Ancora una volta il ritmo ed un poco di umorismo ammutoliscono i problemi della vita ed invitano la Fenice a spiegare le ali sulle inquietudini del mondo, insieme agli “Easy Winners” di Joplin che - come le “Marionette” di Gounod - possono nascondersi con assoluta normalità in ognuno di noi, vitali, bizzarri e felici.

Georg Philipp TELEMANN (1681-1767)
dagli “Scherzi Melodichi”
Introduzione prima “Lunedì” TWV 42:A4 in La maggiore per violino, viola e basso continuo
Vivace - Moderato - Allegro
Tempo giusto - Allegro - Largo - Presto
Wolfgang Amadeus MOZART (1756-1791)
Duo in sib maggiore K424
per violino e viola
Adagio - Allegro - Andante cantabile
Thema con variazioni
Georg Philipp TELEMANN (1681-1767)
dagli “Scherzi Melodichi”
Introduzione quarta “Giovedì” TWV 42:Es2 in Mi b maggiore per violino, viola e basso continuo
Allegro - Spirituoso - Presto
Vivace - Gratioso - Allegro - Vivace
Johann Sebastian BACH
dalle “6 Triosonate per organo”
Sonata in trio in do minore BWV 526
Vivace - Largo - Allegro
Violino, Viola, Fagotto, Cembalo
Franz Joseph HAYDN (1732-1809)
Quartetto in do maggiore op. 33 n. 3 “Gli uccelli”
Allegro moderato
Scherzo: Allegretto
Adagio ma non troppo
Finale: Rondò Presto
Wolfgang Amadeus MOZART (1756 - 1791)
Quartetto in si bemolle maggiore KV 458 “La caccia”
Allegro vivace assai
Menuetto: Moderato
Adagio
Allegro assai
"Quartetto Erasmus"
Giambattista Pianezzola e Valerio D’Ercole, violino
Ugo Martelli, viola
Gabriele Garofano, violoncello
Era il 1995 quando il violinista Giambattista Pianezzola decise di fondare un quartetto d’archi, con Gabriele Garofano, Ugo Martelli e Antonietta La Donna, intitolato al grande umanista e filosofo olandese Erasmo da Rotterdam, autore del celebre Elogio della follia. Il quartetto Erasmus nasceva con il fine di realizzare la prima registrazione mondiale del Quartetto di Aldo Finzi, importante compositore milanese della prima metà del Novecento, ebreo, perseguitato e morto nel 1945.
La realizzazione e il successo critico del progetto discografico, pubblicato da Nuova Era e tutt’ora disponibile, sono stati il fortunato inizio della carriera artistica del quartetto Erasmus, che si è arricchita di altre incisioni discografiche e di una lunga serie di esibizioni concertistiche in molte città italiane.
Ospite di prestigiose istituzioni, il quartetto Erasmus ha suonato le grandi opere cameristiche di Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert, Brahms, Villa-Lobos, Castelnuovo-Tedesco, sempre nel segno di una interpretazione improntata al rispetto classico del testo musicale e, al tempo stesso, alla massima libertà intellettuale, così come genialmente insegnava il Moriae encomium di Erasmo.
È da menzionare l’esecuzione Integrale dell’Arte della Fuga di J.S. Bach presentata, in diversi incontri preliminari, dal compositore Alessandro Solbiati, che poi affidò al quartetto Erasmus l’esecuzione dei suoi Sette pezzi per quartetto d’archi.
Dopo diversi anni di attività, i musicisti dell’Erasmus hanno diradato e infine sospeso la loro felice ma impegnativa attività comune per potersi dedicare alle loro singole carriere musicali e culturali. Ma si sono infine ritrovati nel 2018, nella nuova formazione con il violinista Valerio D’Ercole, per una fortunata ripresa dell’attività concertistica che ha già riscosso attenzione e
riconoscimenti.
Wolfgang Amadeus MOZART (1756-1791)
Quartetti per flauto e trio d’archi
- Quartetto in do maggiore K Anh.171/285b
Allegro
Andantino (Tema e variazioni)
- Quartetto in La maggiore K 298
Andante (Tema e variazioni)
Menuetto - Trio
Rondeau (Allegretto grazioso)
- Quartetto in Sol maggiore K 285a
Andante
Tempo di Menuetto
- Quartetto in re maggiore K 285
Allegro
Adagio
Rondeau
Flauto, Violino, Viola, Violoncello
Johann PACHELBEL
Canon
Georg Friedrich HÄNDEL
Marcia solenne (da Judas Maccabeus)
Riz ORTOLANI
Fratello Sole Sorella Luna (Vescovo)
Nicola PIOVANI
- Valse larmoiante
- La vita è bella
Ennio MORRICONE
Gabriel’s oboe
Carlos GARDEL
Por una cabeza
Jacques OFFENBACH
Galop (La Vie Parisienne)
Johann STRAUSS
Sul bel Danubio blu
Luigi BOCCHERINI
Minuetto e trio
Scott JOPLIN
- Country club
- Pineapple Rag
Flauto, Oboe, Viola, Fagotto
Franz Joseph HAYDN (1732-1809)
"Le ultime sette parole del Nostro Salvatore sulla croce"
I. Largo
Pater, dimitte illis quia nesciunt quid faciunt (Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno)
II. Grave e cantabile
Hodie mecum eris in Paradiso
(Oggi sarai con me in Paradiso)
III. Grave
Mulier, ecce filius tuus
(Donna, ecco tuo figlio)
IV. Largo
Deus meus, Deus meus, utquid dereliquisti me?
(Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato)
V. Adagio
Sitio
(Ho sete)
VI. Lento
Consummatum est
(Tutto è compiuto)
VII. Largo
In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum
(Nelle tue mani consegno il mio spirito)
Terremoto
Quartetto d'archi
2 Violini, Viola, Violoncello

Una voce recitante si alterna con i musicisti leggendo brevi testi di autori del Novecento che hanno approfondito il testamento spirituale del Cristo morente.
Proposta ideale per la Settimana Santa
Il pezzo viene eseguito nella versione che lo stesso compositore preparò per quartetto d’archi; un attore, tra un movimento musicale e l’altro, legge brevi passi correlati alla passione di Cristo. E’ un concerto di grande impatto,
quasi un percorso spirituale. Perché gli ascoltatori possano meglio meditare sulle parole del Cristo morente che si fanno suono e senso universale, le luci della sala vengono spente; rimangono accese solo le luci dei leggii e una
candela.

Breve storia della composizione
La partitura di Haydn, ispirata alle ultime parole pronunciate da Cristo sulla croce, venne scritta nel 1786 per la cattedrale di Cadice come accompagnamento alle liturgie del Venerdì Santo.
Si articola in sette sonate meditative e in tempo lento precedute da una maestosa introduzione e concluse con un Presto che descrive il terremoto che sconvolse il Calvario come racconta il Vangelo di Matteo: «Ed ecco, il velo del tempio si scisse in due parti dall'alto al basso, la terra fu scossa e le rocce si spaccarono, i sepolcri si
aprirono e molti corpi di santi che riposavano, risuscitarono e usciti dai sepolcri, dopo la sua resurrezione, entrarono nella città santa e si manifestarono a molti. Il centurione e coloro che facevano la guardia a Gesù, veduto il terremoto e quello che avveniva, ebbero gran paura e dissero: "Veramente costui era Figlio di Dio"».
Franz Joseph Haydn, dal canto suo, illustrò con queste parole la genesi dell’opera: «Mi fu chiesto da un canonico di Cadice di comporre della musica per “Le ultime sette Parole del Nostro Salvatore sulla croce”. Nella cattedrale di
Cadice era tradizione produrre ogni anno un oratorio per la Quaresima, in cui la musica doveva tener conto delle seguenti circostanze. I muri, le finestre, i pilastri della chiesa erano ricoperti di drappi neri e solo una grande
lampada che pendeva dal centro del soffitto rompeva quella solenne oscurità. A mezzogiorno le porte venivano chiuse e aveva inizio la cerimonia. Dopo una breve funzione il vescovo saliva sul pulpito e pronunciava la prima
delle sette parole (o frasi) tenendo un discorso su di essa. Dopo di che scendeva dal pulpito e si prosternava davanti all'altare. Questo intervallo di tempo era riempito dalla musica. Allo stesso modo il vescovo pronunciava poi la seconda parola, poi la terza e così via, e la musica seguiva al termine ogni discorso».
Il lavoro del compositore austriaco è un commento alle frasi pronunciate dal Cristo durante l’agonia, così come riportate dai Vangeli.

le letture

Wolfgang Amadeus MOZART (1756-1791)
Quartetto n° 15 in Re minore K421
Allegro - Andante - Menuetto: Allegretto-Trio - Allegretto ma non troppo
Franz Joseph HAYDN (1732-1809)
Quartetto in Do maggiore op. 76 n° 3 Kaiserquartett
Allegro - Tempo Lento - Menuetto - Finale
Quartetto d'archi
2 Violini, Viola, Violoncello
"Barocco d’estate"
Marc-Antoine CHARPENTIER
Prelude a “Te deum”
Georg Philipp TELEMANN (1681-1767)
Sonata in do min per fagotto e basso continuo
Triste - allegro - andante - vivace
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerto in la minore per violino op. 3 n° 6
Allegro moderato e deciso - largo - presto
Johhn Sebastian BACH
Cantata BWV 147
Louis-Claude DAQUIN
dalla “Troisieme suite” “Le cucou”
Johan Sebastian BACH
Dalla suite n.3 BWV1068 “Aria sulla quarta corda”
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Sonata in si min per violino e basso continuo op.2 RV 36
Andante - allegro - presto
Jean-Baptiste LOEILLET
Sonata in si bem magg per tromba, violino e basso continuo
Adagio - allegro - sarabande, lento - gavotte - gigue, vivace
"Ensemble Magazzino Consonante”
Tromba, Violino, Fagotto, Clavicembalo
Il concerto accompagna l’ascoltatore in un viaggio nell’Europa del periodo barocco, dalla Francia alla Germania, dall’Italia al Belgio; un viaggio che comprende non solo i Paesi, ma anche le forme, gli stili e gli strumenti: accanto al violino e alla tromba ci saranno il clavicembalo e il fagotto al posto del più conosciuto violoncello.

Oltre a brani sicuramente noti al grande pubblico, ne verranno proposti altri meno conosciuti, ma altrettanto piacevoli all’ascolto.

I musicisti faranno da guida in questo sorprendente viaggio.

Georg Friedrich HÄNDEL (1685-1759)
Adagio - Allegro - Largo - Allegro
Sonata op. 1 n. 12 in fa maggiore per violino e basso continuo
Largo - Allegro - Largo cantabile - Allegro molto
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Sonata FXV n. 1 in la minore per flauto, fagotto e cembalo
Georg Friedrich HÄNDEL
Sonata op. 1 n. 13 in re maggiore per violino e basso continuo
Affettuoso - Allegro - Larghetto - Allegro
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerto FXII n. 7 in re maggiore per flauto, violino, fagotto e cembalo
Allegro - Larghetto - Allegro
Violino, Flauto, Fagotto, Clavicembalo
Wolfgang Amadeus MOZART (1756-1791)
Quartetto K 590
Franz SCHUBERT
Quartetsatz
Claude DEBUSSY
Quartetto in sol magg op. 10

**oppure**
Franz Joseph HAYDN (1732-1809)
Kaiserquartett op. 76 n° 4
Hugo WOLF
Serenata italiana
Dmitrij Dmitrievič SCHOSTAKOVCH
Quartetto n° 8 op. 110

**oppure**

Johann Sebastian BACH
Dall’Arte della Fuga – contrappunti 1, 4, 7, 9, 23
Franz Joseph HAYDN (1732-1809)
Quartetto op. 33 n° 3
Wolfgang Amadeus MOZART (1756 - 1791)
Adagio e fuga in do min K 546
Ludwig van BEETHOVEN (1770 - 1827)
Grande fuga op. 133

**oppure**

Ottorino RESPIGHI
Quartetto dorico
Aldo FINZI
Quartetto

**oppure**

Samuel BARBER
Quartetto op. 11
Charles IVES
Quartetto
Quartetto d’archi
2 Violini, Viola e Violoncello
Claude BOLLING
- Suite n. 1 per flauto e jazz piano trio
Baroque and Blue
Sentimentale
Javanaise
Fugace
Irlandaise
Veloce
- Suite n. 2 per flauto e jazz piano trio
Affectueuse
Espiègle
"Ensemble Entr'Amis"
Flauto, Contrabbasso, Piano (eventualmente digitale) e Percussioni
Claude BOLLING, pianista e compositore francese, noto per numerose collaborazioni, fin dalla giovane età, con illustri jazzisti (R.Stewart, L. Hampton, R. Eldridge, K. Clarke…), è conosciuto in particolare per l’uso, in molte sue composizioni, di una commistione tra forme e stilemi presi dalla musica classica (con una predilezione per la musica del Settecento) e caratteristiche tipiche della musica jazz e tradizionale.

Nel 1973, con la Suite for Flute & Jazz Piano Trio (poi incisa nel 1975), Bolling inizia la serie di composizioni per strumento (o strumenti) e trio jazz (pianoforte, contrabbasso, batteria), che lo vedranno protagonista al pianoforte insieme a solisti tra i più importanti del panorama mondiale, come il flautista J.P. Rampal, il violinista P. Zukerman, il violoncellista Yo-Yo Ma, il trombettista M. André.

Il brano Baroque and Blue, il primo della Suite n.1 per flauto e trio jazz, inaugura la struttura che sarà poi tipica di molti brani delle varie Suites di Bolling: lo strumento “classico-tradizionale”, in questo caso il flauto, dialoga in modo brillante con il pianoforte attraverso entrate a canone tra i due strumenti; il discorso è solo parzialmente concluso, poiché irrompe il trio jazz con un Blues; il flauto e il pianoforte quindi riprendono il dialogo iniziale, ma con l’aggiunta del contrabbasso e della batteria, quindi il materiale musicale proposto viene rielaborato e sviluppato dai quattro strumenti; infine il brillante tema iniziale viene riproposto  , con l’aggiunta di una breve coda finale.

Altra caratteristica comune dei vari brani delle Suites di Bolling è la quasi totale assenza di vere e proprie improvvisazioni: pur essendo l’improvvisazione uno degli elementi più caratteristici della musica jazz, Bolling usa quasi sempre scrivere le parti libere, non solo per lo strumento che di volta in volta caratterizza le varie suites (flauto, violino, violoncello, ecc.), la cui parte è destinata a musicisti di formazione classica e probabilmente poco abituati ad improvvisare, ma anche per il pianoforte (suonato da lui stesso). Sembra di scorgere in questo una duplice e felice idea: da un lato “ammodernare” in un certo senso la musica classica attraverso gli influssi della musica tradizionale e della musica jazz; dall’altro rendere meno “volatile” il jazz stesso, dandogli una forma più colta sia attraverso l’uso di tratti compositivi classici (ad esempio il fugato), sia attraverso la scrittura delle “improvvisazioni”. In questo modo Bolling riesce felicemente ad avvicinare alla sua musica gli amanti della musica classica e gli amanti della musica jazz, garantendo agli uni e agli altri gli appigli necessari a gustare pienamente l’ascolto.
(registrazione video https://youtu.be/w_7qoch-1No)
"Blues and something like blues"
Brani di P. Daniele, J. Mayer, R. Ford, R. Charles, J. Hendrix, P. Daniele, D. Ellington, J. Mayer, N. Simone, J. Page, H. Hancock, F. De Andrè, L. Battisti, E. Gale
"Winny the Blues"
Voce, chitarra, basso e batteria
QUINTETTO
[5 x (Vivaldi x 5)]
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerti per flauto, oboe, violino, fagotto e cembalo
- RV 107 in sol min
Allegro - Largo - Allegro
- RV 105 in sol min
Allegro - Largo - Allegro
- RV 94 in re magg
Allegro - Largo - Allegro
- RV 90 in re magg "del Gardellino"
Allegro - Largo - Allegro
- RV 88 in do magg
Allegro - Largo - Allegro molto
Flauto, Oboe, Violino, Fagotto, Cembalo Il Quintetto ProMusica è una delle formazioni cameristiche composte da Professori dell’Orchestra Sinfonica ProMusica.
I componenti: Giambattista Pianezzola, violino; Silvano Scanziani, oboe; Daisy Citterio, flauto; Carla De Vito, fagotto; Anna Scolamiero, clavicembalo, sono tutti affermati musicisti, con una articolata attività concertistica in Italia ed all’estero, nelle più affermate orchestre e con variegate formazioni cameristiche oltre che in qualità di solisti.
Al tempo stesso sono tutti appassionati didatti in Conservatori, Scuole ed Istituti musicali.
Il repertorio del quintetto è accattivante ed eterogeneo: dall’eleganza della musica barocca e classico-romantica al fascino dell’Opera e della musica da film, non escludendo digressioni nella musica pop, jazz ed etnica sovente con dei personalissimi arrangiamenti del M° Scanziani. L’esperienza artistica maturata permette di affrontare con la stessa disinvoltura tanto il repertorio “Classico” quanto quello più “Leggero” ma sempre di innegabile fascino, offrendo la possibilità di mettere in risalto sia le doti dei singoli musicisti e strumenti che di creare un impatto sonoro che arriva ad essere molto simile a quello di un’orchestra.
Il programma odierno attinge alla vasta produzione del grande compositore veneto Antonio Vivaldi, massimo rappresentante del barocco musicale italiano.
Esperienze cameristiche in Italia tra ‘800 e ‘900
Quartetto d’archi + pf
Johann Sebastian BACH
Sonate per violino e clavicembalo n° 1, 2 e 3
***
Sonate per violino e clavicembalo n° 4, 5 e 6
***
Klavierübung – II parte
***
Offerta musicale
Violino e Clavicembalo
 
***
Clavicembalo
***
Violino, Violoncello, Flauto, Fagotto, Organo/Clavicembalo
La sublime ispirazione e l’inarrivabile perizia compositiva del geniale musicista tedesco hanno reso ogni sua creazione un immortale capolavoro.

Nel dettaglio, questi i quattro appuntamenti:

1) Le prime tre sonate per violino e cembalo.

2) Le restanti tre sonate per violino e cembalo.

Integrale delle 6 sonate per violino e cembalo che, con le sonate e partite per violino solo, rappresentano l’affascinante visione bachiana dell’universo violinistico.

3) Seconda parte della Clavier-Übung

Concerto Italiano

Ouverture (partita) in si minore nello stile francese

Uno sguardo agli stili compositivi di altre grandi scuole musicali, restituiti ed arricchiti dalla immensa sensibilità di Bach.

4) L’Offerta Musicale

L’Ensamble Cameristico esegue il grande affresco musicale che, prima dell’Arte della Fuga, costituisce il “punto di arrivo” della vita di studio e di lavoro del grande musicista.

***************

Rassegna interamente dedicata al più celebrato dei compositori della prima metà del Settecento: Johann Sebastian Bach.
Del grande maestro di Eisenach, piccola cittadina non lontana da Dresda e Lipsia, vengono proposti tre capolavori di tre generi diversi.
- L'intero corpus delle 6 sonate per violino e clavicembalo obbligato sarà eseguito in due serate.
Si tratta delle più importanti composizioni per questa formazione dell'epoca. La scrittura di queste sonate riprende lo stile delle sonate a tre di origine italiana, un genere la cui importanza è paragonabile solo a quella del quartetto per archi nell'Ottocento.
La caratteristica che rende queste composizioni uniche nel loro genere è l'alternanza fra lo stile della sonata a tre italiana (originariamente per 2 violini e basso – Bach affida la parte del 2° violino alla mano destra del clavicembalo) e quello della sonata solistica (perlopiù tempi lenti di sonata per violino e basso continuo, ma nell'ultima sonata è presente anche un vero e proprio “solo” del clavicembalo in cui il violino tace per l'intero movimento).
- La “Musikalische Opfer” (“Offerta musicale”) è una delle opere più rappresentative dello stile dell'autore. In essa si coniugano la composizione d'occasione e la più alta maestria contrappuntistica. L'occasione che ha spinto l'autore a concentrarsi su questa bellissima opera di musica da camera è un tema musicale composto nientemeno che dal re Federico di Prussia.
Questo unico tema è alla base dei numerosi contrappunti che compongono la raccolta.
Spiccano su tutti la celeberrima sonata a tre in do minore per flauto traverso, violino e basso continuo (considerata in capolavoro del genere) e i due ricercari, uno a tre e l'altro a sei voci.
In particolare il ricercare a sei voci ebbe un'enorme fortuna, tanto da vantare numerose trascrizioni ed orchestrazioni (la più celebre è quella di Anton Webern).
- La “Klavier Uebung” fa parte del corpus dei lavori didattici bachiani. A differenza delle opere di egual destinazione di altri autori, però, la quasi totalità delle composizioni didattiche di Bach vengono annoverate fra i capolavori della musica per clavicembalo (si pensi anche solo alle celeberrime “Variazioni Goldberg” o al “Clavicembalo ben temperato”).
La rassegna propone la seconda parte della “Klavier Uebung”, formata da due grandi capolavori: la “Ouverture in stile francese” ed il “Concerto nel gusto italiano”. Come si intuisce facilmente l'argomento di studio di questa seconda parte è la differenza fra lo stile francese, magniloquente e raffinato, e lo stile italiano, brillante e cantabile.
È un'ottima occasione per scoprire come il loro grande autore interpreti i due stili che noi fatichiamo un po' a distinguere, ma che all'epoca erano visti come i poli opposti in mezzo ai quali si svolgeva l'intera vita musicale europea.

Michele NOVARO (1818-1885)
"Inno di Mameli"
Giuseppe VERDI (1813-1901)
Nabucco - Sinfonia
Nabucco - Coro di schiavi ebrei
La Forza del Destino - Ouverture
Valzer in fa magg.
Rigoletto - “Questa o quella”
Rigoletto - “Caro nome che il mio cor”
Rigoletto - "La Donna è mobile"
Traviata - "Parigi o cara"
Falstaff - Scherzo - Fuga finale
bis: Traviata - "Brindisi"
Quintetto di fiati
Flauto, Oboe, Clarinetto, Fagotto, Corno
“Brindiamo a Verdi” o “viva V.E.R.D.I.”
Intermezzo musicale dedicato al Maestro con brani dalle più popolari opere liriche del Cigno di Busseto.
L’Associazione vuol contribuire alla conoscenza diffusa del personaggio “Giuseppe VERDI” e delle sue opere, spesso legate agli ideali del Risorgimento, ora quanto mai di attualità.
Un volto sicuramente familiare ai non giovanissimi, avendolo visto infinite volte riprodotto sulle banconote da mille lire stampate nelle due versioni del 1962 e del 1968, ma da far conoscere meglio soprattutto ai giovani.
Un compositore che - con la sua musica - ha saputo guardare lontano, creando melodie immortali, note senza tempo in grado di emozionare allora come oggi.Un aneddoto racconta che nel 1888, all'apice della sua notorietà, Giuseppe Verdi abbia confidato ad alcuni amici : "la mia fama non durerà più di 15 o 20 anni dopo la mia morte". Il Maestro di Busseto di sicuro mai avrebbe immaginato che a duecento anni dalla sua nascita, addirittura con una legge dello Stato italiano (la numero 206 del 2012) sarebbero state emesse "Disposizioni per la celebrazione del secondo centenario" della ricorrenza.Giuseppe Fortunino Francesco Verdi, autore di melodrammi che fanno parte del repertorio operistico nei teatri di tutto il mondo - uno dei più celebri compositori italiani di tutti i tempi - è stato giustamente ricordato nel 2013 con una molteplicità di iniziative in tutta Italia e non solo, a conferma della sua grandezza e dell'attualità della sua musica.
John WILLIAMS / arr. Silvano Scanziani
John Williams in concert
medley dai Film “E.T.”, “Lo Squalo”, “Star Wars” e “Olympic Spirit” colonna sonora delle Olimpiadi del 1988 svoltesi a Seul
John WILLIAMS / arr. Silvano Scanziani
Theme from Schindler’s List
dal film “Schindler’s List”
Scott JOPLIN
The Entertainer
da “La Stangata”
James HORNER / arr. Silvano Scanziani
The Ludlows
da “Legends of the Falls” ("Venti di passione” nella versione italiana)
Lloyd WEBBER / arr. Stefano Sala
Jesus Christ Superstar
medley dal film del 1973 diretto da Norman Jewison, trasposizione sul grande schermo del musical omonimo di Tim Rice
Ennio MORRICONE / arr. Silvano Scanziani
Gabriel’s oboe
da “The Mission”
Charlie CHAPLIN / arr. Silvano Scanziani
Eternally
da “Luci della Ribalta"
Johann STRAUSS Jr.
Danubio Blu
da “2001 Odissea nello Spazio”
Giuseppe VERDI / arr. Silvano Scanziani
Valzer in Fa maggiore
da “Il Gattopardo”
Dmtri SHOSTAKOVICH / arr. Andrè Waignein
Valzer da Jazz Suite No. 2
da “Eyes Wide Shut”
Ennio MORRICONE / arr. Silvano Scanziani
C’era una volta il West
da “C’era una volta il West”
Nicola PIOVANI / arr. Stefano Sala
La vita è bella
da “La vita è bella”
Nicholas HOOPER / arr. Silvano Scanziani
"Slughorn's Confession" (La confessione di Lumacorno)
da "Harry Potter ed il Principe Mezzosangue"
Quintetto di fiati
Flauto, Oboe, Clarinetto, Fagotto, Corno
“Le più belle colonne sonore di famosi films”: musiche di Williams, Joplin, Webber, Morricone, Strauss, Verdi.
Brani tratti dalle più belle e famose colonne sonore di film che hanno fatto la storia del cinema.

MUSICA E CINEMA
Un programma di colonne sonore attraverso il quale viaggiare nell’emozionante  mondo del cinema.
Sicuramente dietro ad un celebre film c’è sempre una grande musica realizzata da un musicista geniale.
Numerosi registi e produttori  hanno legato il loro nome ad importanti compositori.
Ennio Morricone, Nino  Rota, John Williams sono solo alcuni dei compositori che con le loro musiche hanno trasformato i film per i quali sono state scritte in un enorme successo.
Altro elemento interessante è l’utilizzo della musica classica di importanti autori nel cinema.
“Sul Bel Danubio Blu” di Johann Strauss utilizzato in “2001 Odissea nello Spazio” o il “Valzer” di Giuseppe Verdi suonato dall’orchestra durante la scena del ballo nel celebre “Il Gattopardo” ne sono alcuni esempi.
****************
La pratica dell’arrangiamento musicale per piccoli organici strumentali era già molto in voga nell’Ottocento. Si trascrivevano Ouvertures, Arie d’Opera e persino intere Sinfonie di autori celebri quali Mozart, Rossini, Weber, Beethoven per presentarle ad un pubblico che spesso non aveva la possibilità, per varie ragioni, di assistere alle rappresentazioni nella versione originale. Questo programma si rifà a quella pratica, ed i brani proposti sono tratti da colonne sonore di celebri film composte da grandi autori di questo genere musicale come John Williams e Ennio Morricone. Alcuni brani sono invece composizioni di celebri autori - come Johann Strauss, Giuseppe Verdi e Dmitri Shostakovich - utilizzate come colonne sonore. Musiche che accompagnano e coinvolgono lo spettatore nelle vicende di volta in volta raccontate dal film e che rimangono indelebili nella memoria. Colonne sonore spesso vere e proprie “colonne portanti” del film e della sua trama. Bastano a volte poche note per riportare alla mente tutto il film. Chi, ad esempio, non collega immediatamente i primi colpi di timpano di "Così parlò Zarathustra" di Richard Strauss al film “2001: Odissea nello spazio”di Stanley Kubrick o la melodia eseguita dall’oboe al film “The Mission”?
(registrazione video https://youtu.be/Xvh76vNiAK8 - https://youtu.be/Q0iJQtz7JRo)

Ferenc FARKAS (1905-2000)
Intrada da “Antiche Danze Ungheresi”
Johann STRAUSS figlio (1825-1899)
Frühlingsstimmen – Walzer, op. 410
Johann STRAUSS figlio (1825-1899)
Leichtes Blut – Polka schnell, op. 319
Giuseppe VERDI (1813-1901)
Brindisi da “La Traviata”
Johann STRAUSS figlio (1825-1899)
Egyptischer Marsch, op. 335
Johann STRAUSS figlio (1825-1899)
Tritsch-Tratsch – Polka schnell, op. 214
Claude DEBUSSY (1862-1918)
The Little Negro
Scott JOPLIN (1867-1917)
Maple Leaf Rag
Johann STRAUSS figlio (1825-1899)
The Blue Danube, Waltz, op. 314
Hector BERLIOZ (1803-1869)
Marche Hongroise

**oppure**

Ferenc FARKAS (1905-2000)
Antiche danze ungheresi
Jacques IBERT (1890-1962)
Trois Pièces Brèves
Denes AGAY (1912-2007)
Five Dances
Gioachino ROSSINI (1792-1868)
Ouverture da "Il Barbiere di Siviglia"
Mike CURTIS (1952)
A Klezmer Wedding

**oppure**
Johann STRAUSS (1825-1899)
Vergnügungszug – Polka schnell, op. 281
Johann STRAUSS (1825-1899)
Im Krapfenwaldl – Polka française, op. 36
Franz Joseph HAYDN (1732-1809)
Divertimento
Folclore greco – Kariotikos Tsestos – Danse de Thessalie
Aaron COPLAND (1900-1990)
New England Countryside (dal film “The City”)
Wolfgang Amadeus MOZART (1756 - 1791)
Ouverture – Il Flauto Magico KV 620
Antonin DVOŘAK (1841-1904)
Slawischer Tanz n°  8 op. 46/8
Igor' Fëdorovič STRAVINSKIJ (1882-1971)
Tango
Denes AGAY (1912-2007)
Five easy dances
Anton BRUCKNER (1824-1896)
Trois Petite Pièces
Franz Joseph HAYDN (1732-1809)
Seven Pieces for the Musical Clock
Gioachino ROSSINI (1792-1868)
Ouverture – Il Barbiere di Siviglia
Astor PIAZZOLLA (1921-1992)
Milonga Sin Palabras
**oppure**
Valzer, marce e polke
Johann STRAUSS: Tritsch-Tratsch (polka schnell)

Johann STRAUSS Sohn: Vergnügungszug (polka schnell)
Johann STRAUSS: An der schönen blauen Donau (valzer)
Johann STRAUSS Sohn: Leichtes Blut (polka schnell)
Johann STRAUSS Sohn: Im Krapfenwaldl (polka française)
Johann STRAUSS Sohn: Frühlingsstimmen (valzer)
Johann STRAUSS Sohn: Egyptischer Marsch (marcia)
Hector BERLIOZ: Marche hongroise (marcia)
Johann STRAUSS: Radetzky Marsch (marcia)
Dmitri SCHOSTAKOWITSCH: Walzer dalla Suite n. 2 (valzer)
Giuseppe VERDI: Valzer in fa maggiore (valzer)
Giuseppe VERDI: Brindisi dalla Traviata (valzer)
Quintetto di fiati
Flauto, Oboe, Clarinetto, Fagotto, Corno
Cinque musicisti con lunga esperienza sia orchestrale che cameristica, in Italia ed all’Estero, cui affiancano una pluriennale attività didattica. Prima parti dell’Orchestra Sinfonica ProMusica, con questa formazione si dilettano nell’esecuzione di composizioni originali o trascritte per quintetto fiati spaziando dalla musica barocca a quella contemporanea.

*******

A fianco dell’Orchestra Sinfonica ProMusica, i musicisti che la compongono – tutti professionisti da tempo attivi sul territorio anche in ambito didattico e solistico – hanno costituito alcune formazioni cameristiche. Fra le altre, il Quintetto di Fiati con l’obiettivo di approfondire i vari repertori, valorizzando capolavori spesso dimenticati o poco eseguiti per portarli a conoscenza di un pubblico il più vasto possibile.
In sintonia col più ampio progetto culturale dell’Associazione ProMusica, questi musicisti mettono in gioco la propria professionalità ed il proprio entusiasmo, contribuendo a creare un nuovo polo culturale musicale di riferimento, per promuovere la divulgazione della musica classica di qualità.
Si avvalgono anche della collaborazione di compositori che hanno dedicato al Quintetto dei loro lavori o, anche, arrangiano loro stessi brani celebri composti per organici diversi, rifacendosi all’antica prassi rinascimentale della “musica da sonar con ogni sorta di strumenti”.
Oltre che all’attività concertistica l’ensemble si dedica alla divulgazione rivolta ai più giovani con prove aperte per le scuole o laboratori didattici e spettacoli.
Wolfgang Amadeus MOZART (1756-1791)
Quintetto per pianoforte, oboe, clarinetto, corno e fagotto in Mi bem maggiore KV 452
1. Largo - Allegro moderato
2. Larghetto
3. Allegretto
Ludwig van BEETHOVEN (1770-1827)
Quintetto per pianoforte, oboe, clarinetto, corno e fagotto in Mi bem maggiore op. 16
1. Grave - Allegro ma non troppo
2. Andante cantabile
3. Rondò: Allegro ma non troppo
"Piano Quintet ProMusica"
Pianoforte, Oboe, Clarinetto, Corno, Fagotto
Nell’ambito della musica da camera di Mozart, il Quintetto per pianoforte e fiati in mi bemolle maggiore KV 452 occupa un posto abbastanza particolare. Innanzitutto venne composto nel 1784, anno compreso in uno dei periodi di maggiore creatività del genio di Salisburgo, coincidente anche con l’apice della sua notorietà viennese. Il quintetto fece il suo esordio in una delle cosiddette “Accademie”, concerti allestiti da Mozart per autofinanziarsi, dove il musicista ricopriva contemporaneamente vari ruoli, dal solista all’organizzatore. Altra caratteristica del pezzo è rappresentata da un organico inedito, utilizzato solo per questa occasione, dove il pianoforte si affianca ad un quartetto formato da oboe, clarinetto, corno e fagotto, con tutti gli strumenti che godono della stessa importanza. Il risultato complessivo si traduce in un lavoro originalissimo, che riassume vari generi, come il concerto per pianoforte ed orchestra, la sinfonia concertante e i divertimenti per fiati. Il pezzo conobbe numerosi tentativi di “imitazione” da parte di altri compositori, con esiti di scarso valore, fino a che non arrivò Beethoven che, nel 1796, volle cimentarsi con il medesimo organico, scrivendo il Quintetto per pianoforte e fiati in mi bemolle maggiore, op. 16. Va al proposito osservato come Mozart e Beethoven concepissero il quintetto quando avevano rispettivamente 28 e 26 anni, ma nel primo caso possiamo parlare di opera della maturità, mentre nel secondo si tratta di un lavoro giovanile. L’impatto di Beethoven è comunque diverso, rispetto alla concezione mozartiana poiché, sebbene i fiati ricoprano anche in questo caso un ruolo non marginale, al pianoforte spetta la parte maggiormente rappresentativa. Non c’è inoltre alcun dubbio che, pur in uno stadio iniziale, si possano già intravedere quelle caratteristiche sviluppate in seguito dal musicista nelle sonate e nei concerti per pianoforte ed orchestra. Il Piano Quintet ProMusica è formato da interpreti ognuno dei quali ha alle spalle una grande esperienza, cinque musicisti col piacere di fare musica insieme, aderendo in pieno allo spirito per il quale, sia Mozart che Beethoven, crearono queste due pagine di straordinaria bellezza.
"Corde e non solo"
Arcangelo CORELLI
(1653-1713)
- Triosonata op. 4 n° 10 per due violini e basso continuo
Preludio - Grave - Tempo di Gavotta
George Philip TELEMANN (1681-1767)
- Sonata in Mi min TWV 41:e5 per fagotto e basso continuo
Cantabile - Allegro - Recitativo - Arioso - Vivace
Arcangelo CORELLI (1653-1713)
- Triosonata op. 4 n° 2 per due violini e basso continuo
Grave - Allegro – Grave - Vivace
- Triosonata op. 1 n° 1 per due violini e basso continuo
Grave - Allegro – Adagio – Allegro
Luigi BOCCHERINI (1743-1805)
- Introduzione e Fandango per chitarra e clavicembalo
dal Quintetto n° 4 in Re magg G 448
Antonio VIVALDI (1678 -1741)
- Trio in Sol min F XVI n° 4 per violino, chitarra e basso continuo
Andante molto - Larghetto - Allegro
- Concerto RV 93 in Re maggiore per chitarra, archi e continuo
Allegro - Largo - Allegro
Violino/Viola, Violino, Chitarra, Fagotto, Clavicembalo
 
Un programma che spazia fra musiche sudamericane, tango e ragtime
Quintetto di Archi
2 Violini, Viola, Violoncello, Contrabbasso
 
Bronislau KAPER - On green dolphin street
John COLTRANE - Naima
Marcus & Paul SERGIO - Summer samba (*)
Sergio ENDRIGO - Io che amo solo te (*)
WARREN/GORDON - At last (*)
Charlie PARKER - Billie's bounce
Herbie HANCOCK - Maiden voyage
Miles DAVIS - All blues
Antonio JOBIM - Girl from Ipanema (*)

DENNIS/BRENT - Angel eyes (*)
George SHEARING - Lullaby of birdland (*)
Richard RODGERS - My funny Valentine (*)

Telonius MONK - I mean you
Sonny ROLLINS- Doxy
Piero CANTONI - Chet
Errol GARNER - Misty (*)
Cole PORTER - Night and day (*)
Bart HOWARD - Fly me to the moon (*)
Herbie HANCOCK - Dolphin dance
Herbie HANCOCK - Watermelon man
George GERSHWIN - Summertime (*)
Tommy LEE - Mo' better blues
Carla BLEY - Lawns (*)
Antonio JOBIM - One note samba (*)
Miles DAVIS - Blue in green
KLEMMER/LEWIS - Just friends
Miles DAVIS - Nardis
Tadd DAMERON - Lady bird
Miles DAVIS - So what
Henry MANCINI - The days of wine and roses
(*) vocal
"Friday Jazz Quartet and Voice"
Voce, Sax, Contrabbasso, Pianoforte e Percussioni.
La band propone un repertorio di brani che fanno parte della storia della musica, dal Jazz allo Swing con incursioni nel Blues, da Frank Sinatra a Ella Fitzgerald, da George Gershwin e Miles Davis a Thelonius Monk. Tra i brani più noti: Summertime
The girl from Ipanema, Night and day, Fly me to the moon, Well you needn’t, So what

"Tango, da Piazzolla ai giorni nostri"
Astor PIAZZOLLA (1921-1992)
Adiòs nonino (bandoneòn solo)
Camorra III
Escualo
Fugata
Invierno porteño
Milonga del angel
Retrato de Milton
Triunfal
Oblìvion
Ramiro GALLO (1966)
Al amigo Pablo Rago
Consternaciòn
El ùltimo Kurdo
Diego SCHISSI (1969)
Astor de pibe

"B.A.M.A.S" Contemporary Tango Quintet
Flaviano Braga, bandoneòn - Tommaso Angelini, violino - Alessio Menegolli, contrabbasso - Maurizio Aliffi, chitarra - Elena Strati, pianoforte


Il quintetto B.A.M.A.S si forma a Milano nel 2020 dalla confluenza di musicisti provenienti dal panorama jazzistico, dalla musica classica e dal tango, con l'obiettivo di approfondire e diffondere le sonorità del linguaggio attuale della musica “urbana” argentina. In particolar modo pone l’accento sulla figura di Astor Piazzolla, artista iconico che ruppe con la tradizione degli anni 40’ e ’50 (periodo di massimo sviluppo delle orchestre di tango) rappresentando così il punto di partenza della Generaciòn Cero dei compositori della nuova guardia contemporanea. Fin dalle sue origini, la sonorità del tango vibra in stretto legame con le complesse dinamiche proprie delle metropoli, interpretando e descrivendone la frenesia e la convivenza più o meno forzata di culture molto differenti tra loro. Con il tango nuevo di Piazzolla le melodie passionali ed empatiche, proprie della tradizione apportata soprattutto dai musicisti italiani migrati in Argentina, si innestano in un linguaggio più contemporaneo e ricco di elementi: un nuovo concetto ritmico e compositivo, accentuato da effetti strumentali e percussivi (come le strappate del contrabbasso e le chicharras del violino), immerso un’armonia tanto calda e fluida, quanto aspra e dissonante, che attinge le forme dalla musica dei compositori del ‘900 europeo e del jazz.

Il concerto si sviluppa in un percorso sonoro attraverso il quale il pubblico conosce e si rende conto dello sviluppo del linguaggio del tango, grazie all’apporto di aneddoti e commenti che permettono, tra un brano e l’altro, di contestualizzare la musica e respirare l’atmosfera e il fermento urbano di Buenos Aires.

presentazione
video promo

FORMAZIONI CAMERISTICHE
Joseph Bodin DE BOISMORTIER (1689-1755)
Concerto à cinq parties
(Flauto, Oboe, Violino, Fagotto e Basso Continuo)
Georg Philipp TELEMANN (1681-1767)
Tafelmusik TWV 43:G2
(Flauto, Oboe, Violino e Basso Continuo)
Johann Christian BACH (1735-1782)
Quintett (Flauto, Oboe, Violino, Violoncello, Cembalo)
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerto in Re maggiore "Del Gardellino"
(Flauto, Oboe, Violino, Fagotto e Basso Continuo)
Concerto in Re maggiore "La Pastorella"
(Flauto, Oboe, Violino, Fagotto e Basso Continuo)
Concerto in Fa maggiore "Tempesta di mare"
(Flauto, Oboe, Violino, Fagotto e Basso Continuo)
Flauto, Oboe, Violino, Fagotto, Violoncello, Clavicembalo
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Trio Sonata per Liuto, Violino e basso continuo in sol minore
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerto per viola d'amore  liuto e archi in re minore
Luigi BOCCHERINI
Quintetto n. 5  per quartetto d'archi e chitarra in re maggiore
Chitarra/Liuto, 2 Violini, Viola/Viola d'amore, Violoncello e Clavicembalo
Il concerto è diviso in due parti, la prima con strumenti d'epoca e la seconda con strumenti 'moderni'.
Boccherini scrive per quartetto d'archi ma soprattutto per violoncello con tanto di effetti e soli (glissati, percussioni ecc.).
Accostamento antico moderno, liuto e chitarra e soprattutto Quintetto col suo finale 'col botto' (prevede l'uso delle nacchere nel Fandango finale).
Agostino STEFFANI (1654-1728)
Suite n° 1 parte 1^
Ouverture de l‘Opera d‘Orlando - Prelude tres vite
Autre Prelude, presto e staccato - Gavotte
Passepied vite - Chacconne
Girolamo FRESCOBALDI (1583-1643)
Canzona Seconda detta “La Bernardina“
per liuto e basso continuo
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Trio in Sol min RV 85
per violino, liuto e basso continuo
Andante molto - Larghetto - Allegro
Agostino STEFFANI (1654-1728)
Suite n° 1 parte 2^
Gigue - Menuet - Gigue - Rondeau gay - Bourrée
Gavotte en Rondeau
Entree Alternativement avec le Trio suivant
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerto in Re min RV 540
per viola d‘amore e liuto
Allegro - Largo – Allegro
2 Violini, Viola/Viola d’amore, Liuto, Fagotto e Clavicembalo
 
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerto in do magg. per archi, cembalo e fagotto - F. II no 5
Allegro - Adagio - Allegro
Giuseppe TARTINI
Concerto in re magg. per violino, archi, cembalo e fagotto - Op.1 n. 4
Allegro - Cantabile - Allegro
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerto in do magg. per violoncello, archi, cembalo e fagotto - F. VI no 8
Allegro - Andante - Allegro
Concerto in re min. per archi, cembalo e fagotto - F. II no 4
Allegro - Andante - Allegro
Concerto in si bemolle magg. per fagotto, archi e cembalo - F. VIII no1
Largo, presto, adagio - Andante molto - Allegro
Concerto in la magg. per archi, cembalo e fagotto - F. II no 3
Allegro - Adagio - Allegro
2 violini, viola, violoncello, fagotto e clavicembalo
 
Musiche di Giuseppe VERDI e di Richard WAGNER
Due pianisti (un solo pf)
Tenore
Soprano + voce narrante
Proposta musicale in ottica “verdiana”.
Una rievocazione storica di un tipico pomeriggio in un salotto, nella casa di un estimatore verdiano.
Una situazione musicale tipica dell’ambiente culturale dell’epoca, una formula originale per presentare brani dei due autori, realizzata con la collaborazione di validi musicisti; fra gli altri, Michele Fedrigotti, pianista, compositore, direttore e con intensa attività didattica presso Accademie Musicali e Conservatori.
Georg Friedrich HÄNDEL
(Halle, 23 febbraio 1685 - Londra, 14 aprile 1759)
- Concerto per organo e orchestra Op. 4 n° 2 in Sib magg HWV 290
- Sinfonia dall’opera “Agrippina”
- Concerto per organo e orchestra Op. 4 n° 5 in Fa magg HWV 293
- Sinfonia dall’opera “Salomon”: "Arrival of the Queen of Sheba" HWV 67
- Concerto per organo e orchestra Op. 4 n° 4 in Fa magg HWV 292
Ottetto
Organo, Oboe, 2 Violini, Viola, Violoncello, Fagotto, Clavicembalo.
 
Johan Sebastian BACH
Concerto in do maggiore BWV 1061 per due clavicembali e archi
Carl Philipp Emanuel BACH 
Concerto in fa maggiore per due clavicembali e orchestra
Ensemble
2 Clavicembali
Archi e Fiati
Carl Philipp e Johan Sebastian - Due geni a confronto
Il concerto per due clavicembali e orchestra è una composizione che guarda definitivamente al futuro, esempio eccelso di galanteria musicale,  di quello stile sensibile che ha caratterizzato il figlio di J. S. Bach, ricca di trovate musicali nuove, di quella visione virtuosistica  degli strumenti solisti che apparterrà allo stile classico.
Uno stile nuovo che influenzerà compositori come Haydn Mozart e Beethoven.
Non può mancare un omaggio al padre, Johan Sebastian Bach, ispiratore e maestro del figlio Carl Philipp a cui quest’ultimo sarà sempre devoto e grato riconoscendone la grandezza.
Il concerto in do maggiore di Bach per due clavicembali e archi è opera strettamente legata al virtuosismo strumentale, nella quale si snoda un fitto dialogo tra i due strumenti, mentre l’orchestra ha un ruolo di mero sostegno.
Johannes BRAHMS
Liebesliedervalzer op. 52
Robert SCHUMANN
Duetti
"Discanto Vocal Ensemble" e Pianoforte a 4 mani
Di tono deliziosamente cameristico e lungo la linea della colta tradizione della Hausmusik di lingua tedesca sono stati concepiti come un omaggio al valzer e al ländler austriaci. Sono diciotto brani musicali su poesie della raccolta «Polydora» di G.F. Daumer (1800-1875), scrittore di vari poemi di accesa fantasia romantica e aventi come tema l'idealizzazione della donna; le sue liriche più note hanno il titolo «Frauenbilder und Huldigungen». Si tratta di componimenti di penetrante fascino melodico e armonico e ricchi di crepuscolare tenerezza, pur nella piacevole festosità tipicamente viennese che li contraddistingue dal principio alla fine (lo stesso autore, riferendosi a questo lavoro, disse ad un amico: «Rischio di essere qualificato un asino se i miei Liebeslieder non arrecano un sentimento di gioia a chi lì ascolta». Essi appartengono indubbiamente ad una civiltà musicale di alto livello e che un tempo veniva assaporata e gustata in solitudine tra le pareti domestiche, in una beatificante pace spirituale, perché, come dice il Faust goethiano, «il mondo non è muto per chi sa intendere».

Il DISCANTO VOCAL ENSEMBLE è un gruppo vocale cameristico formatosi nel 1990 sotto la guida del maestro Giorgio Brenna.
Sono numerosi i concerti che ha tenuto in Italia e all’estero, ottenendo significativi riconoscimenti in diversi concorsi, tra i quali i primi premi alla VI Rassegna Corale organizzata dalla Provincia di Milano (1994), nei concorsi nazionali di Quartiano (1995) e il “Gran premio Targa d’oro” (trofeo riservato ai cori vincitori delle edizioni precedenti), sempre a Quartiano (1997), Concorso Nazionale di Polifonia Sacra di Bresso (1995), Concorso Nazionale di Appiano Gentile (1998). Nel 2000 ha realizzato un’esecuzione filologica dell’Oratorio di Natale di J. S. Bach con copie di strumenti originali.
L’attuale formazione è costituita da ventidue elementi; il repertorio, modellato sulla natura cameristica dell’ensemble, comprende lavori del periodo rinascimentale, barocco e romantico, senza trascurare opere di autori contemporanei ed elaborazioni di canti tradizionali.
La cura filologica delle esecuzioni e la coesione vocale costituiscono i tratti distintivi del DISCANTO VOCAL ENSEMBLE, rendendo l’esperienza concertistica un evento di alto profilo musicale. La versatilità delle sezioni del coro permette di interpretare brani a numerose voci, e la possibilità di spaziare dal repertorio sacro alla realizzazione di brani profani consente un ampio panorama espressivo: si possono così cogliere sia occasioni contemplative che momenti di gradevole divertimento.
www.discantovocalensemble.wordpress.com/

Wolfgang Amadeus MOZART (1756-1791)
Serenata in Do Minore K388
(2 Oboi, 2 Clarinetti, 2 Corni, 2 Fagotti)
Gioachino ROSSINI (1792-1868)
Ouverture dal Tancredi (arr. Legrand)
(Flauto, Oboe, 2 Clarinetti, 2 Corni e 2 Fagotti)
Charles GOUNOD (1818-1893)
Petite Symphonie
(Flauto, 2 Oboi, 2 Clarinetti, 2 Corni e 2 Fagotti)
Flauto, 2 Oboi, 2 Clarinetti, 2 Corni, 2 Fagotti
Georg Friedrich HAENDEL
The arrival of Queen of Sheba
Johann PACHELBEL
Magnificat
John RUTTER
dal Magnificat:
- Of a Rose, a Lovely Rose
- Et Misericordia
Tradizionale
Veni Emmanuel
Morten LAURIDSEN
O Magnum Mysterium
Benjamin BRITTEN
A Boy Was Born
Tradizionale
Il est ne le Divin Enfant
Canto tradizionale francese
God Rest you Merry Gentlemen
Canto tradizionale inglese
The First Nowell
Felix MENDELSSOHN
Hark! The Herald Angels Sing
Canto tradizionale svedese
O Vad Gladie Ifrån Gud
John RUTTER
What Sweeter Music
John RUTTER
Mary’s Lullaby
"Discanto Vocal  Ensemble" e Quintetto di fiati
Il DISCANTO VOCAL ENSEMBLE è un gruppo vocale cameristico formatosi nel 1990 sotto la guida del maestro Giorgio Brenna.
Sono numerosi i concerti che ha tenuto in Italia e all’estero, ottenendo significativi riconoscimenti in diversi concorsi, tra i quali i primi premi alla VI Rassegna Corale organizzata dalla Provincia di Milano (1994), nei concorsi nazionali di Quartiano (1995) e il “Gran premio Targa d’oro” (trofeo riservato ai cori vincitori delle edizioni precedenti), sempre a Quartiano (1997), Concorso Nazionale di Polifonia Sacra di Bresso (1995), Concorso Nazionale di Appiano Gentile (1998). Nel 2000 ha realizzato un’esecuzione filologica dell’Oratorio di Natale di J. S. Bach con copie di strumenti originali.
L’attuale formazione è costituita da ventidue elementi; il repertorio, modellato sulla natura cameristica dell’ensemble, comprende lavori del periodo rinascimentale, barocco e romantico, senza trascurare opere di autori contemporanei ed elaborazioni di canti tradizionali.
La cura filologica delle esecuzioni e la coesione vocale costituiscono i tratti distintivi del DISCANTO VOCAL ENSEMBLE, rendendo l’esperienza concertistica un evento di alto profilo musicale. La versatilità delle sezioni del coro permette di interpretare brani a numerose voci, e la possibilità di spaziare dal repertorio sacro alla realizzazione di brani profani consente un ampio panorama espressivo: si possono così cogliere sia occasioni contemplative che momenti di gradevole divertimento.
www.discantovocalensemble.wordpress.com/
G. B. PERGOLESI
La serva Padrona
Intermezzo buffo in 2 atti
Quartetto d’archi + Clavicembalo
Soprano e Basso + attore
Direttore
La serva padrona è un celebre intermezzo buffo rappresentato la prima volta al Teatro San Bartolomeo di Napoli il 28 agosto 1733, quale intermezzo all'opera seria Il prigionier superbo, dello stesso Pergolesi.
I protagonisti sono Uberto, vecchio scapolo scontroso e taciturno, e la sua giovane e astuta serva, Serpina. Uberto, stanco dei capricci e delle prepotenze di Serpina, decide di ripristinare i giusti ruoli all'interno della casa fingendo di volersi sposare. La ragazza, ingelosita, annuncia a sua volta, con la complicità del servo Vespone, il suo matrimonio con il fantomatico capitan Tempesta. Dallo sgomento provato al sentire l'annuncio delle nozze, Uberto capisce di essere innamorato di Serpina. Presto il finto capitan Tempesta si presenta minaccioso a reclamare la dote della giovane, e minaccia Uberto avvisandolo che in caso di diniego, gli toccherà di sposarla lui stesso. Spinto un po' dalla paura e un po' dall'amore per Serpina, Uberto si lascia estorcere la promessa di matrimonio. La burla è poi svelata e Serpina, anch'essa innamorata di Uberto, da serva diventa padrona.
Igor' Fëdorovič STRAVINSKY
Histoire du Soldat
Opera da camera per voce recitante e piccola orchestra
"Ensemble Contemporaneo ProMusica"
Violino, Contrabbasso, Clarinetto, Fagotto, Tromba, Corno, Percussioni, oltre Voce recitante e Direttore.
Possibile anche l'intervento di 2 Ballerini.
La storia del soldato, a dispetto della sua apparente semplicità, costituisce uno dei capolavori del ‘900. Siamo nell’anno 1918, al termine del primo conflitto mondiale. Stravinsky, allora in esilio in Svizzera, si trovava in gravi difficoltà economiche, così decise con l’amico Ramuz di creare con la minor spesa possibile, una sorta di piccolo teatro ambulante, facilmente trasportabile da una località all’altra. Nacque così l’idea dell’Histoire, trovando il soggetto in un racconto tratto dalla celebre raccolta di fiabe russe di Afanas’ev. Al celebre direttore d’orchestra svizzero Ansermet, venne affidata la direzione musicale e lo scenografo Auberjonois si sarebbe occupato delle scene e dei costumi. Werner Reinhart, un colto ed entusiasta mecenate appassionato di musica, finanziò il progetto. L’Histoire du Soldat venne rappresentato a Losanna il 28 settembre 1918 come spettacolo da “recitare, suonare e danzare”. La vicenda del soldato capace di liberarsi dal diavolo, ma destinato poi a ricadere inesorabilmente in suo potere, colpì moltissimo il compositore, sedotto proprio dal lato umano della tragica storia. Ciò significa che il soldato non è visto solo come vittima di una crudele oppressione, e l’attualità dell’argomento nel 1918 è ovvia, ma in particolare come simbolo di una tragica condizione umana in una visione pessimistica. Egli non può disporre del proprio destino e le sue scelte sono destinate inevitabilmente alla disfatta. Al sottile gioco intellettuale del testo di Ramuz, tra elementi popolari e allusioni al mito di Faust, in cui l’anima del soldato è rappresentata da un violino, corrisponde nella musica di Stravinsky una eterogeneità stilistica: ragtime, tango, valzer, corali, forme derivate dalla tradizione classica, ma anche jazzistica. Stravinsky stabilì un organico di sette strumentisti, dove fossero rappresentati nel registro acuto e i quello grave, i tipi più rappresentativi delle varie famiglie di una orchestra: violino e contrabbasso per gli archi; clarinetto e fagotto per i legni; tromba e trombone per gli ottoni e infine un nutrito gruppo di strumenti a percussione. La parte scenico-narrativa è affidata ad una voce narrante.
Wolfgang Amadeus MOZART (1756-1791)
Ludwig van BEETHOVEN (1770-1827)
Ottetto
2 Oboi, 2 Clarinetti, 2 Corni, 2 Fagotti
 
Francesco GEMINIANI
Concerto Grosso “Per la notte di Natale”
Agostino STEFFANI
Suite dall’opera “Henricus Leo”
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerto per archi in Re min
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerto per archi in Sol min
Agostino STEFFANI
Suite dall’opera  “Gli Rivali Concordi”

**oppure**

Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerto per fg e orch. in La min)
Arcangelo CORELLI
Concerto “Fatto per la notte di Natale”
Ensemble
10 elementi (3+2vl/vla/vlo/cb/fg/cemb)
Concerto natalizio
Omaggio a Franco VITTADINI (1884-1948)
Paesaggi e scene musicali per pellicole cinematografiche
- Campagnuola
Kinoglaz. Alla festa della chiesa o L’effetto della vodka fatta in casa sulle donne del villaggio di Dziga Vertov, Unione Sovietica, 1924
- Angoscioso
Ménilmontant di Dimitri Kirsanoff, Francia, 1928
- Marcia eroica
Kinoglaz. La cooperativa combatte l’alto costo della vita di Dziga Vertov, Unione Sovietica, 1924
- Settecentesca
Rhythmus 21 (Film is Rhythm) di Hans Richter, Germania, 1921
- Uragano
Drifters di John Grierson, Regno Unito, 1929
- Grottesca
Le Voyage à travers l'impossibile di Georges Méliès, Francia, 1904
- Mattinata
Kinoglaz. Mattino al campo dei giovani pionieri di Dziga Vertov, Unione Sovietica, 1924
- Mistica
Kinoglaz. Grazie bambini voi ci avete molto aiutato di Dziga Vertov, Unione Sovietica, 1924
- Pastorale
Sentimental’nyj Romans di Sergej Michajlovič Ejzenštejn, Unione Sovietica, 1930
- Plenilunio
Le Voyage à travers l'impossibile di Georges Méliès, Francia, 1904
Ensemble
10 elementi + Direttore e Critico cinematografico (necessario proiettore e telo)
Musica e cinema, una coppia collaudata fin dagli anni dei fratelli Lumière quando al posto delle colonne sonore digitali i pianisti accompagnavano dal vivo la proiezione delle immagini. Il concerto, in cui cinema e musica saranno protagonisti, è dedicato al compositore Franco Vittadini riscoperto nell’insolita veste di compositore di musica da film. Dieci “paesaggi” musicali accompagneranno la visione di scene da film muti del periodo compreso tra il 1904 ed il 1930.
Marco MARZI
Le Incredibili Avventure di Mr. Fogg
Ensemble
9 elementi (flauto, oboe, clarinetto, fagotto, corno, tromba, trombone, tuba, percussioni) + Attore e Direttore
Un linguaggio semplice ed un tessuto narrativo chiaro ed esplicito in cui diverse chiavi di lettura mettono in risalto ora i valori dell’amicizia e dell’amore, ora i progressi della seconda rivoluzione industriale, ora lo spirito avventuroso dell’uomo di tutti i tempi verso la scoperta di nuovi Paesi.
Tutto ciò sottolineato da una musica immediata e accattivante, dal forte valore descrittivo, sempre
di facile comprensione, con numerosi riferimenti ai suoni della natura con suggestioni timbriche che sottolineano e accompagnano la narrazione della nota vicenda, scritta da uno dei più influenti autori di romanzi d’avventura e, con i suoi romanzi scientifici, uno dei padri della moderna fantascienza: Jules Verne.
(registrazione video https://youtu.be/Xvh76vNiAK8)
Antonio VIVALDI (1678-1741)
"Estate" dalle 4 stagioni
Wolfgang Amadeus MOZART (1756-1791)
"Einekleinenachtmusik" -  primo mov. Allegro
Johann STRAUSS
"Kaiservalzer"
Carlos GARDEL
"Por una cabeza" tango da "Profumo di donna"
John WILLIAMS
"Theme from Schindler's List"
William SHELLER
"Baba Yaga"
Ensemble
3 Violini 1, 3 Violini 2, 2 Viole, Violoncello, Contrabbasso
Un variegato programma che abbraccia espressioni musicali trasmesse - attraverso tre secoli - dall'utilizzo dell'orchestra d'archi. Questo duttile strumento è utilizzato dai grandi maestri nelle più varie forme e sotto i più disparati punti di vista per caratterizzare i vari generi musicali. Una tavolozza dalle infinite possibilità cromatiche ed espressive.

“La Musica in casa Bach - viaggio nella Germania musicale del ‘700 attraverso il contrappunto ed il corale luterano di J. S. Bach”
Johann Sebastian BACH (1685-1750)
Fuga in sol min per organo e fagotto
Corale: Wo soll ich fliehen hin
Trio per oboe, viola e violoncello
Corale: Wachet auf, ruft uns die Stimme
Trio per oboe, viola e violoncello
Corale: Jesus Christus, unser Heiland, der von uns
Trio per organo, viola e violoncello
Fantasia sopra: Christ lag in Todesbanden
Trio per flauto, oboe e fagotto
Corale: Wer nur den lieben Gott lässt walten
Quartetto per flauto, viola, violoncello e fagotto
Canzona in re min
Quartetto per flauto, viola, violoncello e fagotto
Corale: In dulci Jubilo, nun singet
Quartetto per oboe, viola, fagotto e organo
Corale: In dulci Jubilo, nun singet
Quartetto per oboe, viola, violoncello e fagotto
Fughetta sopra: Dies sind die heil’gen zehn Gebot
Quartetto per oboe, viola, violoncello e fagotto
Trio sopra: Herr Jesu Christ, dich zu uns wend’
Quartetto per flauto, viola, violoncello e fagotto
Corale: An Wasserflussen Babylon
Sestetto per flauto, oboe, viola, violoncello, fagotto e organo

Ensemble cameristico (Flauto, Oboe, Viola, Violoncello, fagotto, organo)
FORMAZIONI ORCHESTRALI
Arcangelo CORELLI
Concerto grosso op. 6 n. 8
Johann Sebastian BACH          
Concerto in Mi maggiore BWV 1042 per violino e archi
Alessandro MARCELLO
Concerto in Re minore per oboe e archi
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerto in La minore per fagotto e archi RV 498
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerto in Sol maggiore per oboe, fagotto e archi RV 545
Camerata strumentale
Violino solista
Oboe solista
Fagotto solista
5 Violini, 2 Viole, Violoncello, Contrabbasso, Fagotto, Clavicembalo, Direttore
Un programma vario e piacevole che vede la partecipazione di tre giovanissimi solisti
Georg Friedrich HAENDEL (1685-1759)
Concerto Grosso op. 6 n° 1 in Sol Magg
A tempo giusto - Allegro - Adagio - Allegro - Allegro
Antonio VIVALDI (1678 – 1741)
“Le Quattro Stagioni” - 4 concerti per violino, archi e basso continuo tratti dalla raccolta “Il Cimento dell’Armonia e dell’Invenzione” op.8 n. 1, 2, 3, 4
Antonio VIVALDI (1678 – 1741)
Concerto per Fagotto, archi e basso continuo RV501 “La Notte”
I. Largo - Andante molto II. Presto (Fantasmi) III. Presto - Adagio IV. Andante molto (Il Sonno) V. Allegro (Sorge l'Aurora)
Camerata strumentale
Violino solista, Fagotto solista, 2 Violini 1, 2 Violini 2, Viola, Violoncello, Contrabbasso, Clavicembalo
 
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Le Quattro Stagioni
Camerata strumentale
Violino solista, 4 Violini 1, 4 Violini 2, 2 Viole, 2 Violoncelli, Contrabbasso, Clavicembalo
Il celeberrimo affresco naturalistico e onomatopeico vivaldiano è riproposto in una lettura a parti "quasi reali" che riporta alla ristrettezza di organico alla quale il "Prete rosso" certamente era costretto nel suo Ospedale della Pietà di Venezia. È naturale pensare che, per spezzare la tensione ma non il ritmo musicale del concerto, si inframezzasse l'esibizione di un secondo strumento solista.
Johann Sebastian BACH
Concerto in Re magg. Brandeburghese n° 5 BWV 1050
Cantata BWV 4
Mottetto BWV 118
Orchestra Sinfonica
15 elementi
"Coro"
20 elementi + basso
Il programma proposto si basa essenzialmente su due meravigliose pagine del repertorio bacchiano, il Concerto in Re magg. Brandeburghese n° 5 BWV 1050 per soli e orchestra e la Cantata BWV 4 per coro, orchestra e basso solo, passando però da altrettanto splendide opere del compositore tedesco come il Mottetto BWV 118 “O Jesu Christ Mein’s Lebens Licht” per coro e orchestra e alcuni corali per coro solo.
Il programma, oltre al Concerto Brandeburghese n° 5, è pensato per poter condividere in musica il grande mistero della Passione e Resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo, in quanto i testi delle opere per coro e orchestra proposti e i corali in aggiunta per coro solo, hanno un chiaro riferimento al periodo dell’anno liturgico che parte della settimana Santa per arrivare alla resurrezione nel giorno di Pasqua.
Per il suo elevato spessore artistico, il programma si presta anche per essere eseguito slegato da quel che riguarda il periodo liturgico.
BRANDEBURGHESE N° 5 BWV 1050
Dei sei concerti brandeburghesi, il quinto è sicuramente il più famoso della raccolta. La composizione, nei tempi “allegro, affettuoso e allegro”, adotta tre strumenti solisti opposti all’orchestra con una struttura concertante. La struttura del primo movimento è fortemente segnata da una cadenza virtuosistica del clavicembalo, così importante da trasformarlo in un vero e proprio strumento solista, alternato al gioco dialettico di flauto traverso e violino. La lunga cadenza, affidata al clavicembalo nel primo movimento, è di particolare interesse, in quanto è la sola vera cadenza scritta e non improvvisata di tutta la produzione concertistica della prima metà del settecento.
Cosa assai rara per l’epoca, è l'indicazione “Affettuoso” del secondo movimento. Questa indicazione, dà inizio di un nuovo stile "galante" che si diffonderà negli anni '70 del ‘700. La pagina è caratterizzata da un fitto dialogo tra flauto e violino, accompagnati dal clavicembalo, nel silenzio dell'orchestra. Il finale, ”allegro”, presenta uno stile ad imitazione, all'interno del quale il clavicembalo continua il suo gioco di strumento concertante.
CANTATA BWV 4
La cantata BWV 4, ha come testo “CHRIST LAG IN TODESBANDEN” di Martin Lutero, principale inno per la Pasqua nella chiesa luterana. La composizione è basata sulle strofe dell'inno Luterano e la sua melodia è derivata dal più conosciuto Victimae Paschali Laudes. E’ interessante notare che la forma della cantata 4, è molto simile delle cantate del ’600. E’ basata infatti su 7 strofe, ciascuna dei quali ha come unico materiale la melodia del corale di Martin Lutero (1524) “Christ lag in Todesbanden”, che di strofa in strofa viene passato ad ogni sezione del coro (soprani, contralti, tenori e bassi), pertanto le arie e le parti d’insieme non sono altro che delle continue variazioni sul tema del corale. Dopo un'apertura sinfonica, le variazioni sono disposte simmetricamente: coro-duetto-solo-coro-solo-duetto-coro, con l'accento sulla quarta strofa che descrive la battaglia tra Vita e Morte. Tutti i movimenti sono in Mi minore, e Bach raggiunge varietà e intensifica il significato del testo attraverso molte forme e tecniche musicali.
MOTTETTO BWV 118
Bach compone questo mottetto nel 1737 sul testo “O Jesu Christ, mein's Lebens Licht” (Oh Gesù Cristo, luce della mia vita) e fa parte di un gruppo di sei mottetti per cerimonia funebre. L’organico, nella prima versione dell’opera, prevedeva oltre al coro misto, tre tromboni, un cornetto e due litui (corni naturali), mentre la versione proposta in questo programma prevede gli archi in sostituzione dei tromboni. Il brano è di estrema dolcezza ed eleganza e si sviluppa da un’introduzione dell’orchestra che prende spunto da un inciso della melodia del corale, riproposto in seguito ad ogni ingresso delle singole sezioni, utilizzando le prime note del cantus firmus.
Arcangelo CORELLI (1653-1713)
Concerto Grosso Op. 6 n. 3 in Do minore
Giovan Battista PERGOLESI (1710-1736)
Stabat Mater
Camerata strumentale
6 violini, 2 viole, violoncello, contrabbasso, fagotto, organo
Soprano e Contralto
Johann Adolf HASSE (1699-1783)
Musiche sacre
Camerata strumentale
Soprano
Direttore
Johann Sebastian BACH
Conc. brandeburghese n° 3  (14’)
Ottorino RESPIGHI
Antiche arie e danze (15’)
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Conc. in sol maggiore (8’)
Johann Sebastian BACH
Suite n° 3  (20’)
Orchestra d’archi
4 Violini I, 4 Violini II, 3 Viole, 3 Violoncelli, Contrabbasso, Cembalo
Karl JENKINS
Il battito della terra - Song of Sanctuary
Orchestra Sinfonica
16 Archi, 4 Percussioni, Flauto solista
Coro + Voce solista, Corpo di Ballo, Direttore
Harry Potter and the Goblet of Fire,™Concert Suite from
Salute to the Cinema
Star Wars Epic -- Part I, Suite from the
Star Wars Epic -- Part II, Suite from the
The Lord of the Rings: The Return of the King, Suite from
Superman Returns, Concert Selections from
Ennio MORRICONE - Gabriel's Oboe (from The Mission)
Hans ZIMMER - Music from Gladiator
Orchestra Sinfonica
50 elementi
Astor PIAZZOLLA
· Tango Nr. 1 (Coral)
· Tango Nr. 2 (Cantengue)
· Melodia en La menor (Canto de Octubre)
· Tres Minutos con la Realidad
· Introducción al Ángel Vn, Str-Orch
· Five Tango Sensations (Bandoneon, Str-Orch)
· Verano Porteño Band, Str-Orch
Josè BRAGATO
· Malambo Str-Quint/Str-Orch
· Para Adriana
· Para Techagaú
· Elsita (Vals)
· A un amigo Vc, Str-Orch
· Graciela y Buenos Aires Vc solo, Str-Orch
· Impresionista Vn, Str-Orch
Orchestra Sinfonica
5 Violini 1, 4 Violini 2, 3 Viole, 2 Violoncelli, Contrabbasso, Solista di bandoneon (opzionale), Direttore
Proposta originale, con organico di soli archi ed incentrata sulle musiche derivanti dalla tradizione del tango argentino, che hanno avuto la massima espressione nell’opera di Astor Piazzolla. Il programma comprende anche musiche di Josè Bragato, violoncellista e compositore argentino che ha collaborato lungamente con Piazzolla.
Johann Sebastian BACH
WEIHNACHTS ORATORIUM
Oratorio di Natale
Orchestra Sinfonica
18 elementi
"Coro"
40 elementi
Nel suo insieme l’oratorio ricorda le vicende della Natività di Gesù, dal censimento che richiamò Giuseppe e Maria a Betlemme fino alla visita dei Magi.
Un oratorio diviso in sei parti, o sei cantate raccolte in un unico ciclo; una composizione sacra, assemblata però con brani di composizioni profane; musiche funzionali alla liturgia, ma difficile da pensare come musica inserita in una liturgia.
L’Oratorio di Natale vive un equilibrio astratto, indefinibile, ambiguo proprio per sua natura. La prima esecuzione diretta da Bach nella festività tra il Natale 1734 e l’Epifania 1735 fu eseguita in sei giorni diversi: ogni parte celebrava una diversa festa. Ogni sezione è costituita in forma di cantata alternando testi evangelici nei recitativi e testi liturgici nei corali.
La proposta culturale, consiste nel ricreare il clima musicale e la tensione emotiva che il mistero del Natale suscita in ogni uomo.
La scelta dei brani corali, delle arie e della lettura dei recitativi è fatta sulla linea del racconto evangelico che l’Oratorio di Natale ha nel suo nucleo creativo. La musica di Bach prende spunto dalla volontà di raccontare il mistero che solo il linguaggio universale della Musica è in grado di sostenere.
Wolfgang Amadeus MOZART (1756-1791)
Requiem in re minore K 626
Orchestra Sinfonica
archi (6/6/4/2/1), 2 fagotti, 2 clarinetti, 2 trombe, 3 tromboni, percussioni, organo
soli SCTB
"Coro"
Franz Joseph HAYDN (1732-1809)
Theresienmesse
Orchestra Sinfonica
22 elementi (16 archi/6 fiati), organista, direttore, coro, 4 solisti
Jacques OFFENBACH
Orphee aux Enfers
Gioachino ROSSINI
Gazza Ladra
Giuseppe VERDI
Ballabili Machbet
Johann STRAUSS
Kaiser Valtz
George BIZET
Carmen suite
Saverio MERCADANTE
Danza
M. FASOLI
Capriccio mozartiano
Orchestra Sinfonica
16 prime parti
36 seconde parti
Archi (8/7/4/4/3)=26
Fiati  (3 fl/3 ob/2 fg/3 cl/4 co/3 tr/3 trne/1 tuba)=22
Percussioni (1+2)=3
Arpa 1
"Anche quest’anno è già Natale..."
Noël
I’ll be home for Christmas
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerto per 2 trombe
"Happy Christmas"
Franz Joseph HAYDN (1732-1809)
Concerto per corno
A festival of Carols
Wolfgang Amadeus MOZART (1756-1791)
Eine Kleine Musik
Christmas Brass
The little dummer Boy
Scusa Gesù ti do del tu
Orchestra Sinfonica
Brass Quintett
Coro voci bianche
Concerto natalizio
Johann Sebastian BACH
Concerto in sol minore per cembalo/pianoforte
Wolfgang Amadeus MOZART (1756-1791)
Divertimento per archi K136
Wolfgang Amadeus MOZART (1756-1791)
Concerto K488
Orchestra Giovanile
pianoforte
Ludwig van BEETHOVEN (1770-1827)
Minuetto e trio
Henry PURCELL (1659-1695)
Rondeau
Bela BARTÓK (1881-1945)
Slovakian song
Ludwig van BEETHOVEN (1770-1827)
Tema con variazioni per pianoforte
Wolfgang Amadeus MOZART (1756-1791)
Minuetto e trio
Robert  SCHUMANN (1810-1856)
New year song
Camille SAINT-SAËNS (1835-1921)
Allegro appassionato per violoncello e pianoforte
Astor PIAZZOLLA (1921-1992)
Libertango
Robert SCHUMANN (1810-1856)
Abendlied per clarinetto e archi
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerto in Re minore
Antonio VIVALDI (1678-1741)
Concerto in Do minore per 2 violoncelli
Primo movimento - Allegro
Henry PURCELL (1659-1695)
Trumpet Tune
Orchestra Giovanile
Ludwig van BEETHOVEN (1770-1827)
ouverture Egmont
Sinfonia n° 7
 
**oppure**
I solisti di MOZART
Concerto per Clarinetto
Concerto per Flauto e Arpa
Sinfonia n° 39
 
**oppure**
Il ‘900 contaminato
A. COPLAND
Fanfare for the common man
G. GERSHWIN
Rapsodia in blue
L. BERNSTEIN
West side story: danze sinfoniche
 

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